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Cosa significa guardare al cibo con mente aperta? Lo spieghiamo con una storia. Mettetevi comodi con i vostri bambini e leggetela insieme.

Se vi siete persi i giochi di mindful eating, eccoli qua: la merenda consapevole e “lontani ma vicini”.

Odio i piselli!

A Teo non piacevano i piselli, gli facevano proprio schifo, proprio una cosa da vomitare. E la mamma non capiva questo voltastomaco che lui aveva ogni volta che li cucinava. Teo escogitava tutte le strategie possibili per non mangiarli: li nascondeva sotto la tovaglia, li metteva nel piatto del suo fratellino o li distribuiva in parti eque al gatto e al cane, che erano sempre pronti ad acciuffare qualsiasi cosa cadesse sotto il tavolo. Ma la mamma se ne accorgeva e li mandava fuori dalla porta. Un giorno, quando se li trovò nel piatto, Teo gridò: “Odio i piselli!”. La mamma gli chiese il perché e Teo rispose che questi assomigliavano tanto alle uova di bruco. Alla mamma venne da ridere, ma poi li tolse dal piatto di Teo. Il giorno dopo gli chiese di accompagnarla al mercato a fare la spesa. Teo ci andò volentieri: gli piaceva moltissimo guardare quei grandi banchi pieni di frutta e verdure colorate e profumate, anche se alcune non sapeva nemmeno cosa fossero. Tra queste vide delle cose lunghe e verdi e chiese alla mamma cosa fossero. Lei sorridendo disse: “Piselli!”. Teo non ne era convinto e volle domandarlo anche al signor Armando, l’ortolano, che gli rispose nella stessa identica maniera. Che stupore per Teo quando Armando sbucciò davanti ai suoi occhi un baccello, dal quale uscirono tante piccole palline verdi, e gli raccontò che i piselli sono pietre preziose per il nostro corpo! Nella luce di quel mattino egli vide proprio delle pietre preziose, e ascoltò con attenzione il racconto del signor Armando. Alla sera la mamma gli preparò un arrosto con i piselli. Teo ne chiese un po’ e li mise in bocca timoroso, ma subito sentì un sapore dolce e buono, e ne volle immediatamente altri. Altro che uova di bruco!

Tratto da: Programma mindfulness “il fiore dentro”, Antonella Montano, Silvia Villani,

Picture by Flickr Kasey Eriksen

©Daniela Rosadini, 2020

 

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