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La lettura di storie può essere un momento di grande intimità e connessione con i nostri bambini. Non si tratta solo di un momento ludico, ma è un’occasione per riflettere su cose serie e importanti.

Quindi costruite una bella postazione: sul letto, sul divano…o magari costruite un bel fortino con sedie e lenzuola! Lasciate che i bimbi trovino una posizione comoda, dove possono rilassarsi e stare attenti.

La prossima storia aiuta a riflettere su quanto, a volte, sia controproducente lasciarsi prendere dalla “mente vagabonda”. Capita che la nostra testa venga travolta da un mare di pensieri. Quando succede, a volte ci agitiamo e finiamo per fare troppe cose insieme, senza pensare davvero a nessuna. Lì per lì ci possono sembrare delle azioni utili, ma, se non riflettiamo su nessuna di queste, a volte, ci mettiamo davvero nei pasticci!

La scimmia e la pece

Questa storia racconta di una scimmia presa in trappola nella pece. La pece viene usata spesso in Oriente, specie nelle cucine di grandi monasteri, per fermare scimmie impertinenti che vogliono rubare tutto il cibo destinato ai mendicanti.

La scimmietta intrappolata ha all’inizio solamente un piedino immerso nella pece, che è fortemente appiccicosa. Se aspettasse di essere liberata, gli attendenti la riporterebbero nella foresta lontano dalle cucine, dandole in premio qualche banana. Ma la scimmietta si agita e pensa troppo velocemente e troppe cose insieme. Va avanti e indietro col pensiero e trova cento soluzioni al suo problema senza indagarne profondamente nessuna. Così, mentre si agita, appoggia l’altra zampetta a terra, con il risultato di avere entrambi i piedini intrappolati nella pece! Invece di acquietarsi e pazientare, continua a pensare vorticosamente a questo e a quello e, mentre è distratta dai propri pensieri che vorticano qui e lì, appoggia una manina e poi l’altra nella pece, fino a rimanerci tutta intrappolata!

Potrebbe gridare e provare ad attirare l’attenzione degli attendenti alla cucina, e invece non smette di pensare a cento cose insieme senza pazientare. Finisce che poggia anche la fronte a terra, diventando completamente intrappolata dalla pece!

La mente vagabonda è come la mente della scimmia, mentre la mindfulness serve a liberarsi delle trappole che, nella vita di tutti i giorni, ci fanno credere di essere ben svegli e in movimento ma ci bloccano sempre negli stessi meccanismi che ci fanno sentire infelici.

Tratto da: Programma mindfulness “il fiore dentro”, Antonella Montano e Silvia Villani

Picture by Flickr ChrisG8

© Daniela Rosadini, 2020

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