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Terminato un percorso di Mindfulness per Insegnanti si potrebbero dire tante cose. Potrei spiegare perché lo ritengo utile, perché dovrebbe valere la pena imbarcarsi in un’avventura del genere. Credo, però, che ci siano parole migliori delle mie, le parole di chi ha vissuto il percorso da partecipante.
La pratica è qualcosa di impegnativo, richiede intenzione ed energia. A volte mostra ciò che non si vorrebbe vedere, a volte la strada sembra in salita. Kabat-Zinn dice sempre come le prime settimane di un percorso di riduzione dello stress possano – di fatto – essere più stressanti. Si introduce un elemento di disturbo nella quotidianità, un’interferenza che va a scomporre la nostra routine di automatismi.

Ringrazio chi si è messo in gioco, a prescindere dal quantitativo di benefici ricevuti, a prescindere dalla velocità di apprendimento e dal numero di minuti di pratica trascorsi. Già l’aver scelto di prendere in considerazione l’idea di base “Siamo gli strumenti del nostro lavoro” è meritevole di gratitudine. Qualcuno potrebbe aver scoperto che ha delle corde da accordare, qualcun altro no, ma resta un passo – piccolo o grande che sia – molto importante.

©Niccolò Gorgoni

In che cosa ti ha aiutato questo percorso?

Sono riuscita a ritagliarmi spazi di relax e consapevolezza che prima non potevo o volevo trovare. Sto cercando di trasmettere più calma ed attenzione ai miei alunni non ponendomi il problema del programma o delle scadenze ma il benessere dei ragazzi. Anonimo

 

Mi ha aiutato a scoprire un mondo nuovo sul quale sapevo ben poco. IC Quarto, T.D.

 

Mi ha aiutato a comprendere l’importanza di conoscere, sentire e percepire me stessa prima di farlo o trasmetterlo agli altri. Genova, C.R.

 

Ad acquisire una maggior consapevolezza delle mie emozioni e delle mie azioni. Anonimo.

 

Questo percorso di Mindfulness mi ha dato altre informazioni utili per raggiungere ulteriore consapevolezza delle mie emozioni e sensazioni fisiche, relative al mio corpo fisico e psichico. IC Quarto, P.S.

 

A “rivedere” il mio approccio quotidiano con la classe e in particolare a saper riconoscere il momento/i di “alterazione”. IC Quarto, M.C.

 

Mi ha aiutato a capire l’importanza dello stabilire confini, della consapevolezza di sé e delle proprie sfumature, dell’auto-conforto. IC Quarto, E.C.

 

Mi ha aiutato a “fermarmi” su qualcosa che mi interessa e a provare a conoscerla… IC Quarto, L.M.

 

Questo percorso mi ha aiutato a capire e prendere consapevolezza delle emozioni che si provano in seguito ad una reazione positiva o negativa nei confronti degli altri. L’accento posto sull’empatia e il miglioramento della percezione e dell’attenzione verso sé stessi e gli alunni credo mi sarà molto d’aiuto nella didattica in classe. La pratica di consapevolezza quotidiana ha tirato fuori lati ed aspetti del mio comportamento che non conoscevo o che avevo “minimizzato” o sottovalutato. Fondamentale l’uso della parola e dei tempi. IC Quarto, S.I.

 

Questo percorso mi ha aiutata a riflettere, con i miei colleghi, su temi che considero importanti per me: la necessità di rallentare, il desiderio di prendere più tempo per me, la piacevolezza di avere momenti di silenzio e pausa. Provando le pratiche a casa e rendendomi conto che talvolta non trovavo il tempo per farle ho preso consapevolezza che mi do poco tempo per me. Potendo parlare uno alla volta al corso ho riflettuto su quanto ci parliamo sopra. Sono cose che vivo anche in classe: talvolta riempio le lezioni di troppe attività e poi cresce in me e nella classe l’agitazione per ciò che non siamo riusciti a fare. Direi che questo percorso, un po’ per contrapposizione tra la mia quotidianità e la pratica, mi ha aiutata a prendere un pochino di consapevolezza su come vivo la quotidianità. IC Quarto, V.V.

 

Mi ha rassicurato sull’importanza e sul valore di prendermi momenti di pausa e silenzio e di lavorare su di sé (“Siamo gli strumenti del nostro lavoro”).
Ha confermato l’importanza, anche in funzione dell’apprendimento, di curare gli aspetti emotivo relazionali. Anonimo.

 

Mi ha aiutato a capire meglio e/o scoprire cose di me.
Ad avere un miglior controllo sulle mie emozioni e sul mio corpo.
Episodi della mia vita e sensazioni provate hanno avuto finalmente una spiegazione e a me piace molto scoprire i “perché”. Genova, S.P.

 

Prendersi del tempo per sentirsi, per stare con sé stessi, percepire “il mio respiro”.
Cercare di osservarsi nei diversi momenti soprattutto quelli di agitazione e rabbia -> fermarsi ad osservarsi per capire che cosa mi succede o non mi succede. Anonimo.

 

Prendere consapevolezza delle mie reazioni corporee mi ha aiutato ad osservare la situazione con “occhi più calmi”. Anonimo.

 

Mettere a fuoco la relazione tra corpo e mente. D.A.

 

Nel procedere su un aumento della mia consapevolezza di ciò che avverto e provo senza ricercare necessariamente uno stato di benessere, in un’ottica di accettazione e disponibilità.
A valutare con più chiarezza ciò che può avvenire nelle relazioni. Anonimo.

 

Mi ha aiutato a comprendere come la mente e il corpo sono intimamente legati. Io ho sempre dato maggiore importanza alla mente; ho imparato ad “ascoltarmi” di più e a riconoscere quella parte emotiva che spesso “trascuro”.
Mi ha aiutato a comprendere meglio i ragazzi e di conseguenza a rapportarmi con loro in modo più calmo e accogliente. Anonimo.

 

A prendermi del tempo per me stessa. IC Quarto, F.S.

 

Mi ha aiutato nella consapevolezza e nella percezione. Ho utilizzato alcune pratiche in classe con successo. Anonimo.

 

A capire che sto sbagliando nel modo di risolvere problemi o situazioni personali, ma per ora faccio fatica a cambiare. IC Quarto, E.C.

 

A prendere più consapevolezza di me stesso, a volermi un po’ più bene concedendomi di fermarmi e prendermi cura. L.F.

 

Forse nel tentativo di gestire meglio alcune emozioni. Genova, P.D.

Che motivazioni ti hanno spinto a intraprendere questo percorso? Hanno trovato strumenti utili?

Sono consapevole che dopo tanti anni di insegnamento la qualità del mio modo di pormi nei confronti dei ragazzi è peggiorata: per noia, per difficoltà generazionali, per mancanza di stimoli lavorativi; speravo di trovare uno stimolo ad un approccio diverso nei confronti di bambini che, ultimamente, ho difficoltà a gestire, soprattutto a livello disciplinare. Anonimo.

 

La motivazione che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso è scoprire cosa c’è in questo campo ed in particolare sulla consapevolezza fisica. Ho trovato alcuni strumenti utili. IC Quarto, T.D.

 

Sinceramente, avevo curiosità di scoprire cosa fosse davvero la mindfulness della quale avevo solo sentito parlare. Genova, C.R.

 

Desiderio di acquisire consapevolezza e conoscenza di me stessa.
Ho ottenuto alcuni strumenti che dovrò coltivare per continuare il percorso. Anonimo.

 

Avendo partecipato ad incontri introduttivi alla Mindfulness, ero molto interessata a conoscere le tecniche e pratiche che potessero essere introdotte nell’ambito scolastico. IC Quarto, P.S.

 

La prima motivazione è stata la curiosità e poi il fatto che molte colleghe avessero deciso di partecipare e così ho pensato che poteva essere interessante condividere insieme ciò che avremmo imparato e magari poi aiutarci nel lavoro con i ragazzi.
Gli strumenti mi sembrano utili anche se per ora non sono riuscita molto a “praticare”. IC Quarto, L.M.

 

Le motivazioni sono state dapprima la curiosità e poi la conoscenza della pratica per poi poterla utilizzare nel quotidiano sia in famiglia che in classe con i ragazzi. Ho trovato utile l’introspezione e il riconoscimento dell’aspetto fisico correlato al tipo di emozione provata. Ritengo sia solo una piccola parte iniziale del percorso che continuerò a intraprendere. IC Quarto, S.I.

 

Curiosità di conoscermi meglio nella relazione con l’altro sul lavoro e in classe. Mi è utile notare per contrapposizione, come ho scritto prima. IC Quarto, V.V.

 

Desiderio di avere strumenti da utilizzare in classe. Non ho trovato molte risposte, ma ho anche capito che non è così importante. Anonimo.

 

In questo momento della mia vita sento forte il bisogno di capire e approfondire meglio ciò che c’è dentro di me. Pratico yoga – mi ha cambiato molto, in meglio – ho pensato che questo percorso potesse essere complementare. Inoltre avevo già avuto modo di avere contatti con la mindfulness, che – a pelle – sentivo per me. Genova, S.P.

 

Sempre nuovi strumenti di esplorazione personale -> ricerca di sé stessi. Anonimo.

 

Conoscere strategie utili per la gestione delle relazioni perché creare un clima “consapevole” aiuta l’apprendimento oltre che emotivo anche cognitivo. Anonimo.

 

Questo corso è stato molto interessante, ho scoperto molte cose nuove a partire da me stessa. D.A.

 

Speravo di trarre conforto in un momento di vita “emozionalmente carico” e stancante. Appropriarmi di strumenti di conoscenza relativi alla gestione di stati d’animo più o meno funzionali all’apprendimento. Anonimo.

 

All’inizio mi hanno invitato le colleghe che avevano partecipato alla presentazione di Mindfulness lo scorso settembre, mi sono incuriosita grazie al loro entusiasmo. Anonimo.

 

Il fatto di soffrire di ansia e stress sul lavoro. IC Quarto, F.S.

 

La curiosità nei confronti di una pratica interessante e utile al lavoro che svolgo. Anonimo.

 

Essendo una persona “troppo” emotiva mi incuriosiva la possibilità di gestire meglio le emozioni e se possibile anche aiutare di conseguenza i miei alunni. IC Quarto, E.C.

 

Curiosità e desiderio di conoscenza maggiori, in particolare sul piano emotivo. Penso che gli strumenti offerti siano stati utili in questo percorso di autoconsapevolezza e mi auguro di poter continuare ad usarli, non solo per me stesso ma nel mio lavoro di relazione quotidiana con gli altri. L.F.

 

Per cercare di capire qualcosa in più di me stessa ed eventualmente modificare il mio modo di approcciarmi con gli altri.
Diciamo che qualche utilità e ricaduta positiva c’è stata. Genova, P.D.

Hai incontrato difficoltà, individuato criticità, punti di forza o altro che vorresti condividere?

Riprenderò tutto a fine scuola.
Durante l’estate cercherò di praticare il più spesso possibile. IC Quarto, E.C. 

 

L’unica difficoltà è stata quella di ritagliarmi spazi per poter eseguire la pratica con calma e tranquillità. IC Quarto, S.I.

 

Difficoltà a trovare, qualche volta, il tempo per fare le pratiche. IC Quarto, V.V.

 

Ho avuto resistenza alla pratica, nonostante lo yoga, soprattutto all’inizio.
Mi sono chiesta per un’intera settimana, durante il corso, perché volessi, anzi se volessi così tanto avere consapevolezza. Per qualche giorno mi è sembrato di no. Gli istruttori mi hanno aiutato a capire. Genova, S.P.

 

Punti di forza: prendere consapevolezza di sé è indispensabile per percepire l’altro, per stabilire un punto di contatto, per trovare strategie per disinnescare comportamenti di eccessiva irritabilità, aiuta ad avere una relazione empatica che è un punto di partenza per attivare l’attenzione soprattutto per affrontare situazioni/apprendimenti nuovi. Anonimo.

 

L’iniziale grande difficoltà di sperimentare su di me la pratica di consapevolezza è andata diminuendo con la ripetizione delle esperienze. Ciò è dovuto al fatto che sono una persona molto emotiva.
È stata un’opportunità per comprendere certi processi e iniziare a pensare di poter gestire meglio le mie emozioni. D.A.

 

Le iniziali pratiche ad esempio concentrarsi sul gusto o eliminare alcuni automatismi mi ha incuriosito e dato anche piacere.
L’aumento di livello di consapevolezza nelle relazioni mi ha invece causato una sorta di disequilibrio e conseguente rifiuto, che ho poi superato credendo nella positività dell’esperienza. Anonimo.

 

All’inizio ho incontrato difficoltà nell’attuazione delle pratiche, poi ne ho scoperto a poco a poco le risorse. La maggiore consapevolezza mi ha aiutato a essere più calma e centrata su me stessa. Questa maggiore calma si è comunicata alla classe. Anonimo.

 

Avendo troppi pensieri personali (anche se non è una scusa valida) non riesco a trovare spazi per me, anche perché forse ho trovato come soluzione (anche questa non valida) lo sfinirmi di lavoro o il pensare agli altri più che a me stessa. IC Quarto, E.C.

 

Ho accolto con interesse le proposte e le considero tutte o quasi convincenti. Il dubbio che ho è legato al fatto di riuscire a continuare in questa pratica, che valuto utile, nel mio quotidiano, intravedendo il pericolo di non “darmi” il tempo per continuarla. Speriamo che non sia così!
Grazie! L.F.

 

Non ho mai frequentato corsi di questo tipo per cui individuarne criticità mi torna difficile. Ritengo sia stato un punto di forza l’essere riuscita a riflettere su semplici azioni alle quali non avrei mai pensato in quel modo. Genova, P.D.

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