Vorrei che mio figlio imparasse a gestire da solo le emozioni difficili.
Quante volte lo sentiamo dire? Molto spesso, perché è un desiderio comprensibile e sensato…ogni genitore augura ai propri figli di essere in grado di fronteggiare le difficoltà. Tuttavia il cervello umano non è programmato per funzionare da solo: l’auto-regolazione non è l’obiettivo.
L’autoregolazione non è l’obiettivo
Per davvero, non lo è.
E non solo non è l’obiettivo, forse nemmeno esiste!
I circuiti neurali della regolazione emotiva sono costruiti all’interno delle relazioni. Infatti alla nascita non li possediamo, essi vengono creati grazie a esperienze ripetute con un adulto più grande, più forte, più saggio e affettuoso (come ci insegna il Circle of Security Parenting ®). Esperienza dopo esperienza, la capacità di regolare le emozioni dell’adulto raggiunge il bambino fuori controllo e viene prestata al piccolo tramite la sua presenza, la sintonizzazione emotiva e la capacità di riflettere.
Il cervello del bambino è letteralmente scolpito e costruito all’interno della relazione con i genitori. Queste esperienze di regolazione diadica lasciano un’impronta nel suo cervello. E, a causa dei neuroni specchio e di altre complesse attivazioni neurali, il bambino crea un circuito cerebrale del suo regolarsi e della regolazione dell’altro. Questi circuiti si attivano contemporaneamente!
Quando questo succede ripetutamente, interiorizziamo il contributo dell’altro e portiamo la sua disponibilità a co-regolarci con noi –per tutto il tempo!
Infine questa esperienza di co-regolazione viene interiorizzata in modo così potente che iniziamo ad avere accesso ad essa persino quando l’altra persona non è presente.
E’ spettacolare: riflettiamoci un secondo.
Tutti noi abbiamo un “altro” interiorizzato. Pensa alla prima persona a cui ti rivolgeresti quando sei turbato, spaventato o persino fuori controllo. Per me è il mio compagno, il mio primo pensiero è di rivolgermi a lui. Ma non ho bisogno che lui sia presente per portarlo alla mente e sentire la sua co-regolazione. Perché dopo molti anni l’ho interiorizzata. E’ stupefacente: ci co-regoliamo persino quando lui non è con me!
L’auto-regolazione non esiste perché è davvero una co-regolazione interiorizzata.
I bambini e la regolazione delle emozioni difficili

Dal basso: tronco dell’encefalo, sistema limbico e neocorteccia.
Questo è particolarmente importante per i bambini. Certo, noi possiamo insegnare loro abilità per aiutarsi a trovare la calma e ad autoregolarsi e questo è molto importante. Tuttavia queste abilità vivono nella neocorteccia (la parte superiore del cervello). La disregolazione nasce nel sistema limbico e nel tronco dell’encefalo, parti più inferiori del sistema nervoso centrale. La neocorteccia può aiutare a regolare le parti inferiori del cervello ma è molto più efficace regolare le parti inferiori senza tirare in ballo il “cervello pensante” (la neocorteccia).
Sempre più spesso sento di bambini che hanno molte abilità e conoscono molte tecniche ma, quando sarebbe più necessario, non le usano. Certo! Perché il cervello che si disregola (sistema limbico e tronco dell’encefalo) non è capace di raggiungere e utilizzare tutte le “informazioni intelligenti” della corteccia: è come se una lucertola cercasse di comunicare con un più evoluto primate!
Quello che funziona davvero non è insegnare l’autoregolazione. È dare ai bambini l’esperienza di essere co-regolati, ancora e ancora. Fino a che il loro cervello letteralmente prenda l’impronta del cervello regolato dell’adulto. Così la co-regolazione diventa interiorizzata…ma è ancora co-regolazione!
Tratto e tradotto da Robyn Gobbel Newsletter,
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© Daniela Rosadini, 2018
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