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Per alcuni bambini le attività e gli impegni scolastici sono fonte di molto stress. Sono tante le verifiche, infiniti i compiti a casa, svariati i materiali da ricordare di portare in classe e moltissime altre ancora le sfide quotidiane.

Parte dell’ansia riportata dai bambini è certamente legata ad un’utile risposta agli stressor cui sono sottoposti ogni giorno, di conseguenza ha un valore adattivo perché li aiuta a fronteggiare queste situazioni.

L’ansia, infatti, è definibile come lo stato d’apprensione che si prova nel prevedere un certo problema, e consiste in una reazione di attivazione psicofisiologica  che ha la funzione di preparare l’organismo all’azione.

Tuttavia quando a scuola il bambino sperimenta un elevato livello di ansia e questa condizione si protrae nel tempo, interferisce con le sue abilità di apprendimento e sulla concentrazione nelle attività scolastiche.

Stati di timore o di apprensione fanno parte del normale sviluppo emotivo del bambino. Tuttavia è fondamentale distinguere quando l’apprensione è una normale reazione al processo di adattamento e quando invece può essere segnale di un malessere più profondo.

 

Un circolo vizioso: ansia, problemi di attenzione e scarsa autostima.

Diversi studi dimostrano come le preoccupazioni croniche, pervasive e intrusive associate all’ansia, interferiscano con il raggiungimento degli obiettivi scolastici. Tali preoccupazioni, infatti, compromettono l’attenzione e ostacolano l’elaborazione cognitiva delle informazioni. Riusciamo facilmente ad osservare questo fenomeno nella vita di tutti i giorni: quando un bambino è assorbito da forti preoccupazioni, non riesce a concentrarsi sulle informazioni da comprendere o sul problema da risolvere.

La letteratura scientifica identifica nell’attenzione uno di quei processi cognitivi alla base dei processi di apprendimento, che risulta fondamentale per il successo scolastico. Elevati livelli di ansia, interferendo sulla capacità di prestare attenzione, influenzano inevitabilmente anche il successo scolastico.

E se un su un brutto voto ci si può “mettere una pietra sopra” è importante sottolineare che, a volte, i problemi e le difficoltà scolastiche contribuiscono a dare origine a  valutazioni negative di sè che, a loro volta, aumentano il livello di ansia.

L’interazione reciproca tra ansia, compromissione dell’attenzione e difficoltà scolastiche sembra mantenere e persino esacerbare i problemi di alcuni bambini, creando un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire.

 

Perché un’intervento basato sulla mindfulness?

È largamente dimostrato come approcci basati sulla mindfulness riducano l’ansia, lo stress e i sintomi depressivi negli adulti. Gli studi sull’efficacia di questi approcci in età evolutiva sono soltanto agli inizi, tuttavia alcune ricerche scientifiche sostengono che la meditazione possa essere utile nel trattamento dei sintomi ansiosi anche in infanzia e in adolescenza.

Inoltre gli interventi basati sulla mindfulness, sebbene non sia il loro principale obiettivo, possono portare anche a migliorare l’attenzione. Lee e colleghi (2008) hanno condotto uno studio pilota, affermando proprio che la mindfulness può diminuire i problemi di attenzione e i sintomi ansiosi in età evolutiva.

Altri studi analoghi dimostrano come la mindfulness migliori la capacità di concentrazione.

In ultimo, è importante notare che la mindfulness aiuta a ridurre i pensieri auto-giudicanti e svalutanti che spesso accompagnano le difficoltà scolastiche, creando uno spazio di ascolto e di auto-accettazione.

Gli approcci basati sulla mindfulness possono rappresentare così una via di uscita dal circolo vizioso che lega l’ansia, le difficoltà attentive e la scarsa autostima che, altrimenti, tende a ripetersi nel tempo.

© Daniela Rosadini, 2017

 

 “Gli esercizi di mindfulness sono adatti a tutti i bambini che desiderano calmare il vortice impetuoso dei pensieri, imparare a sentire e comprendere le proprie emozioni e migliorare la concentrazione. Sono indicati anche per i bimbi che hanno bisogno di maggiore autostima e di imparare ad accettarsi così come sono”. Eline Snel

 

 

British Psychological Society (BPS) (2013, September 5). Mindfulness training improves attention in children. ScienceDaily.

Lee, J., Semple, R. J., Rosa, D., & Miller, L. (2008). Mindfulnessbased cognitive therapy for children: Results of a pilot study. Journal of Cognitive Psychotherapy, 22, 15–28.

Randye, J., Semple, R.J., Lee, J., Rosa, D., Miller, L. (2009) A Randomized Trial of Mindfulness-Based Cognitive Therapy for Children: Promoting Mindful Attention to Enhance Social-Emotional Resiliency in Children, Published online

Eline Snel. (2015) Calmo e attento come una ranocchia. Red!

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