Vorrei segnalare due libri – entrambi recentissimi – che condividono lo stesso tema. La mindfulness non è qualcosa da insegnare ma qualcosa da condividere. Sia in “Crescere con la mindfulness. Guida per bambini (e adulti) sotto pressione”, pubblicato da Franco Angeli e scritto da Maria Beatrice Toro che in “Mindful Games: Sharing Mindfulness and Meditation with Children, Teens, and Families”
di Susan Kaiser Greenlands, pubblicato dalla prestigiosa Shambala la mindfulness viene presentata come una esperienza che genitori e figli possono prima di tutto condividere. Non è qualcosa che va “insegnato” o qualcosa che possiamo far fare ai bambini. È qualcosa che ci riguarda.
Non è nemmeno qualcosa che richiede necessariamente di diventare meditanti esperiti: le pratiche informali che possono accompagnarci nella relazione genitori-figli sono infinite e tutte hanno una caratteristica. Nascono come giochi perché – anche se può sembrare strano – la gioia è uno dei fattori di stabilizzazione dell’attenzione. Un bambino felice non è un bambino distratto. Un genitore felicie ama giocare con il suo bambino e – da quei momenti di gioco ricava linfa e passione vitale.
Maria Beatrice Toro, Crescere con la mindfulness. Guida per bambini (e adulti) sotto pressione, Angeli Ed.
Susan Kaiser Greenlands, Mindful Games: Sharing Mindfulness and Meditation with Children, Teens, and Families
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