L’adolescenza è uno dei periodi più strani e interessanti della nostra vita. Inizia intorno ai 12 anni e arriva fino alla metà dei nostri venti anni. La amiamo e la temiamo sia per quello che vuol dire essere adolescenti che per quello che vuol dire avere a che fare con gli adolescenti.
Il cervello in crescita, il cervello in fuga
Durante l’adolescenza il nostro cervello subisce importanti cambiamenti strutturali, più significativi del cambiamento ormonale che avviene, parallelamente, nel corpo.
Non possiamo però vedere l’adolescenza solo come dominata da un processo di maturazione, né possiamo limitarci a dire che è l’immaturità della corteccia pre-frontale che determina l’immaturità del comportamento adolescenziale. L’adolescenza non è solo un passaggio che va superato: è anche uno stadio che coltivato. I cambiamenti che accadono in adolescenza sono cambiamenti di sviluppo fondamentali per la nostra vita adulta e comportano la crescita di competenze centrali, che ci accompagneranno per tutta la vita.
Alcune di queste abilità in sviluppo possono mettere a dura prova sia gli adolescenti che le persone che hanno a che fare con loro ed è per questo che diventa fondamentale avere una prospettiva ampia con cui guardare a questi eventi.
Uno degli aspetti più centrali è la spinta all’indipendenza che porta ad aprire nuove prospettive e nuove strategie: se non attraversassimo l’adolescenza il processo di cambiamento e lo stesso progresso scientifico sarebbero molto più lenti. In adolescenza associamo la libertà, l’indipendenza, l’inserimento di progetti nuovi nella nostra vita con i circuiti cerebrali della gratificazione. Lo facciamo molto più in adolescenza che in qualsiasi altro periodo della nostra vita. In seguito il cambiamento ci apparirà molto meno gratificante perchè avremo molto più da perdere che da guadagnare. Ma se in adolescenza avremo imparato buoni strumenti per sostenere il cambiamento, l’andare lontano, il percorrere strade nuove avremo consolidato strumenti che ci saranno utili per tutta la vita. Strumenti che garantiranno lo sviluppo di nuove idee e l’aprirsi di nuovi territori.
Miti
Rispetto all’adolescenza ci sono una serie di miti che, ormai, sono stati sfatati dalla ricerca neuroscientifica.
Dipende tutto dagli ormoni
Uno dei miti più diffusi è che tutto quello che accade in adolescenza sia alimentato dagli ormoni e dallo sviluppo sessuale. Non è vero. È vero che in adolescenza aumenta la produzione di ormoni collegati alla sfera della maturazione sessuale ma non sono loro che determinano tutta la tempesta dell’adolescenza. Il principale responsabile di tutti i cambiamenti in corso è il nostro cervello che sviluppa nuove connessioni sinaptiche in un contesto di esponenziale crescita delle modalità di risposta. Le risposte che praticheremo più frequentemente saranno quelle che disegneranno le nostre risposte di default una volta adulti.
Hai solo bisogno di crescere
Un altro dei miti è che sia l’immaturità a stimolare certi comportamenti. Per molti adulti quello che fanno gli adolescenti può apparire privo di senso. Il lavoro che un adolescente fa è quello di misurarsi con il rischio, con i propri limiti e, soprattutto, con la nascita della passione come forza motivante nella vita. Non è un lavoro da poco perchè se non ci sono passioni in adolescenza sarà difficile che ci siano passioni da adulti. Magari saranno passioni diverse ma impariamo così a vivere una vita piena di motivazione.
La battaglia per l’indipendenza
Il terzo mito è che l’adolescenza sia l’età di passaggio dalla dipendenza dell’infanzia all’indipendenza dell’età adulta. Gli adolescenti hanno bisogno della relazione con gli adulti e di adulti che siano loro d’esempio. Un modo salutare per diventare adulti è quello di non confondere l’autonomia con l’isolamento o con l’autarchia. È in adolescenza che impariamo a collaborare, a lavorare in gruppo, a far parte di un gruppo. È in adolescenza che possiamo scoprire l’interdipendenza tra noi e gli altri. La natura del legame d’attaccamento con la famiglia cambia, gli amici assumono un ruolo prioritario e diventano una fonte importante di apprendimento. Questa è la base su cui poi, da adulti, stabiliremo le nostre abilità di collaborazione. Questa è l’interdipendenza.
Se andiamo al di là del mito della lotta per l’autonomia possiamo vedere come ciò che abbiamo imparato sul gruppo e sulla collaborazione in adolescenza, riverberi poi nella nostra vita adulta.
Sfortunatamente ciò che gli altri credono di noi dà una forma a come noi ci vediamo e a come ci comportiamo. Se da adolescenti riceviamo attribuzioni negative rispetto alle nostre abilità sociali dagli adulti significativi, possiamo finire per identificarci con queste caratteristiche negative, senza nemmeno sapere perchè lo facciamo. Possiamo facilmente arrivare a credere di essere pigri, disordinati, fuori controllo, troppo indipendenti o menefreghisti. Facciamo attenzione a come definiamo i nostri adolescenti: forse noi cambieremo idea ma loro continueranno a credere alle nostre definizioni per molto tempo.
L’adolescenza non è un periodo di immaturità: è un momento di intensa emotività, coinvolgimento sociale e creatività. È l’essenza di come crediamo che dovremmo essere, di ciò che vorremmo essere capaci e di quello che ci servirà come individui e come membri della famiglia umana.
I benefici delle sfide adolescenziali
Le caratteristiche della nostra adolescenza emergono dal cambiamento del nostro cervello, che influenza sia la nostra mente che le nostre relazioni, aiutandoci così nell’esperienza interiore e nella crescita sociale.
Durante gli anni dell’adolescenza il cervello cambia il modo in cui memorizziamo gli eventi, il modo in cui ragioniamo, focalizziamo l’attenzione e ci relazioniamo agli altri. Dai 12 ai 24 anni avvengono cambiamenti che disegneranno molto della nostra vita futura: guardarli in questo modo ci permette di comprendere diversamente la nostra adolescenza e quella degli adolescenti che conosciamo. E ci aiuta a pensare all’adolescenza come il momento in cui si fanno le scorte per la lunga navigazione della nostra vita. Cambiare le scorte quando abbiamo salpato o siamo già in alto mare non è facile: fare delle buone scorte in adolescenza è possibile.
Le qualità che sviluppiamo in adolescenza sono principalmente quattro: la ricerca di novità, il coinvolgimento sociale, la capacità di gestire l‘intensità emotiva, e l’esplorazione creativa. Ognuno di questi aspetti crea importanti modifiche nel nostro modo di pensare, sentire le emozioni, interagire con gli altri e partecipare nei processi decisionali.
La ricerca di novità si sviluppa da un incremento della gratificazione legata all’esplorazione. È da qui che si sviluppa la capacità di avere motivazioni personali e una maggiore possibilità di coinvolgimento creativo nelle proprie attività.
Rovescio della medaglia: La ricerca di novità può spingere a comportamenti a rischio e l’impulsività può portare ad azioni di cui non sono state valutate le conseguenze.
Vantaggi: Essere aperti al cambiamento e vivere con passione sviluppa la possibilità di disegnare un proprio progetto autonomo per la vita, tollerando le inevitabili frustrazioni alla sua realizzazione.
Coinvolgimento sociale sviluppa la capacità di nuove relazioni e l’intelligenza sociale
Rovescio della medaglia: Possono emergere forme di isolamento dagli adulti e il rinchiudersi, in senso letterale o metaforico, in un mondo a parte, rifiutando completamente le conoscenze e le risorse che possono provenire dalle figure adulte.
Vantaggi: La spinta alla connessione sociale aiuta a creare relazioni di reciproco sostegno che sono un ottimo predittore di benessere relazionale nell’arco di tutta la vita.
Aumentata intensità emotiva che porta maggiore vitalità nella propria vita.
Rovescio della medaglia: Intense emozioni possono dominare le giornate aumentando l’impulsività, l’umoralità e la reattività controproducente.
Vantaggi:Una vita piena di energia e di motivazioni con esuberanza e, nello stesso tempo, zelo nei confronti delle proprie convinzioni
ESPLORAZIONE CREATIVA c’è una espansione di coscienza che rende sensibili a tematiche generali, etiche, politiche e religiose formulando risposte e strategie fuori dall’ordinario. Non a caso molti matematici e fisici hanno fatto le scoperte più importanti della loro carriera in giovanissima età e hanno poi lavorato nel resto della vita per perfezionare quanto avevano intuito in adolescenza.
Rovescio della medaglia: La ricerca esasperata di un senso della vita può condurre a crisi di identità, vulnerabilità al giudizio dei coetanei e una mancanza di scopi o direzione.
Vantaggi: Esplorare lo spettro delle esperienze possibili può permetterci, una volta adulti, di vivere una vita etica, sostenuta dagli ideali della nostra adolescenza. Una vita in cui si è capaci di vedere lo straordinario nell’ordinario.
Daniel Siegel; No-Drama Discipline. Exercises, Activities and Pratical Strategies to Calm the Chaos and Nurture Developing Minds
© Nicoletta Cinotti 2016
Iscriviti al nostro Blog e Newsletter. Leggi l'informativa sulla privacy dei tuoi dati nel nostro sito. In ogni messaggio avrai l'opzione di cancellazione e la tua privacy sarà tutelata dal rispetto delle norme del GDPR.
Si, voglio ricevere via email i nuovi articoli!
Ti sei iscritto! Salva questo indirizzo nella tua rubrica contatti per evitare che le nostre mail finiscano nello Spam