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Quanto tempo possono passare davanti allo schermo di un tablet, pc o televisione i bambini? Un argomento sul quale ci sono tante certezze – troppo tempo fa male – e tante liti tra genitori e figli. Lo scorso mese l’American Academy of Pediatrics (AAP), visto che questo è un  tema molto caldo, ha deciso di stilare un elenco di regole di “buona condotta”. Alcune indicazioni possono sorprenderci. Per esempio quella sull’età di inizio nell’uso dei tablet.

Quando iniziare ad usare un tablet?

L’associazione pediatrica americana suggerisce che si può iniziare ad usare un tablet, con la supervisione di un adulto, a partire dai 18 mesi. Prima di allora sono ammesse solo conversazioni video skype con i genitori o i nonni. Un’età che mi ha sorpreso – mi sembrava troppo presto – poi mi sono ricordata di aver visto bambini di un anno giocare col l’ipad e ho pensato che, almeno 18 mesi è necessario aspettarli.

Dai 2 ai 5 anni il tempo complessivo consigliato è di 1 ora, che arriva a 2 ore per bambini più grandi. Soddisfatti di questi numeri?

Perché questo tema fa discutere?

Questo tema fa discutere perché sappiamo che il tempo passato davanti ad uno schermo ha un effetto sullo sviluppo. Siccome i bambini non hanno ancora una funzione esecutiva matura, passare troppo tempo davanti ad uno schermo può influenzare lo sviluppo delle funzioni esecutive. Sarebbe bene quindi non esporli ad un uso prolungato dei mezzi digitali prima che questa funzione cognitiva sia adeguatamente sviluppata

Cos’è la funzione esecutiva?

La funzione esecutiva è come l’amministratore delegato di una azienda. Tutto ciò che riguarda l’organizzazione, la programmazione, la pianificazione, l’anticipazione, la focalizzazione di obiettivi è un aspetto della funzione esecutiva. Possiamo quindi facilmente comprendere come, questa funzione, sia centrale per il comportamento scolastico e, più in generale, per i propri progetti di vita.

Fino a che questa funzione esecutiva non matura, i bambini si appoggiano alle capacità genitoriali per programmare le loro giornate (sperando che i loro genitori non siano troppo distratti dal cellulare!). La funzione esecutiva è anche quella che ci permette di risolvere i problemi, di raggiungere i propri obiettivi; quella che ci consente di rimandare una gratificazione immediata per un piacere successivo. Queste sono le buone notizie.

La cattiva notizia è che la funzione esecutiva matura lentamente e si può dire che è pienamente sviluppata attorno ai 30 anni. Questo è uno dei motivi per cui gli adolescenti possono trovarsi ad usare impulsivamente i social media o a fare scelte che danno una soddisfazione immediata ma che sono un disastro a lunga scadenza.

La funzione esecutiva è quella che fa sì che un bambino si comporti da bambino ( e quella che – se immatura – fa sì che un adulto si comporti come un bambino).

La lotta contro la distrazione

Se un adulto, pienamente capace di programmare la propria vita e realizzare i propri obiettivi, fa fatica a gestire il rapporto con il cellulare e i device elettronici, che effetto possono avere su dei bambini o degli adolescenti? Per molti può diventare un modo per gestire la noia, per un adolescente, nel pieno della tempesta ormonale, con emozioni che volano come montagne russe, in lotta per la propria indipendenza, può diventare un perfetto palcoscenico per gesti impulsivi.

Media Diet

Buoni motivi per “mettersi a dieta tecnologica”

Tra i “compiti” di un genitore c’è quello di dare indicazioni, mettere regole, porre dei confini. Su cose piccole e grandi. Quindi niente di strano di doverlo fare anche sull’uso della tecnologia. La tecnologia è un mezzo: né buono né cattivo, un uso moderato può essere utile. Un uso eccessivo può produrre dei danni. Non è molto diverso da quello che fanno i dolci: un dolce ogni tanto non è un problema. Una dieta a base di dolci diventa un grosso problema e non solo per il peso.

  • Può sembrare che i bambini che usano uno schermo abbiano grandissima attenzione. In realtà rimangono catturati da uno stimolo che si modifica continuamente. È questo che lo rende divertente ma è questo che, a lungo andare, provoca disturbi nella capacità di mantenere l’attenzione su un oggetto statico come un argomento di studio, un tema da approfondire e così via. Gli effetti sulla funzione esecutiva sono rilevabili anche dopo un uso breve. Figuriamoci se questo uso diventa prolungato
  • Si verificano disturbi del sonno. Sembra che l’uso di mezzi elettronici dovrebbe essere terminato almeno un’ora prima di andare a dormire, per evitare che il sonno risulti disturbato o che ci siano difficoltà ad addormentarsi.
  • Il tempo passato in compagnia di oggetti elettronici può avere effetti sulla capacità di mantenere e stabilire relazioni sociali con coetanei. Possiamo accorgerci di quanto possa essere disturbante avere un telefono a portata di mano quando siano in conversazione con un amico. Proiettiamo questa situazione nell’interazione tra bambini e vedremo come il linguaggio, la modalità interattiva e la disponibilità al coinvolgimento sociale risultino ridotti.

Una gestione consapevole

La Mindfulness ci invita a coltivare attenzione e presenza nella nostra vita per essere più liberi da modalità reattive di risposta. Cosa vuol dire questo per un genitore? Significa essere consapevoli che sono necessarie continue verifiche nella nostra relazione con i figli. Non può bastare dare una regola una volta per tutte e pretendere che venga rispettata. Abbiamo bisogno di esser coinvolti nella relazione con loro, bisogno di sapere cosa sta succedendo. E lì che possono arrivare – con efficacia – le nostre indicazioni e le nostre regole. Senza pensare che avremo obbedienza assoluta ma pronti a dialogare mantenendo la nostra posizione. Un forte coinvolgimento con i genitori riduce il coinvolgimento con i device elettronici. Perchè i genitori vigilano sul suo uso e perchè, tutto sommato, fare qualcosa insieme rimane una bella alternativa all’I pad.

E forse questo è il punto: la diffusione dei giochi elettronici ha coinciso con un progressivo cambiamento del ruolo genitoriale. Genitori sempre più occupati e distratti. Assenti e pieni di sensi di colpa. Che arrivano trafelati a casa con il desiderio di avere un po’ di tempo per sé. E qui i computer – che temiamo – a volte tornano comodi.

I bambini richiedono affetto, attenzione, presenza. Ci chiedono di essere presenti, non solo fisicamente. È il fatto di essere mentalmente presenti che rende le nostre indicazioni credibili, più delle regole di comportamento.

Screen time management

Sei suggerimenti Mindful dell’American Academy of Pediatrics

  • Non dare regole rispetto al cellulare o all’Ipad che non sei in grado di rispettare per te stesso. Il 70% dei bambini si lamentano che i loro genitori passano troppo tempo al cellulare o al computer. Quando sei in famiglia, dai attenzione alla famiglia e lascia in altri momenti l’uso del cellulare o del computer.Oppure dai un tempo a te e a loro: finite insieme di giocare al computer.
  • Decidi quanto tempo. Fai una lista delle priorità. E l’uso del tablet è alla fine della lista delle priorità.  Se vuoi verificare le linee guida dell’American Academy of Pediatrics sulle differenze di tempo in relazione all’età clicca qui.
  • Decidi quando. Scegli in che momento farli giocare al pc o stare alla televisione. Trasformalo in un rito ma rimani fedele al tempo.
  • Verifica il contenuto. Internet può essere una straordinaria fonte di informazioni, alcune delle quali possono essere inappropriate. Puoi mettere il Parental Control alla navigazione in rete e, con i videogiochi, puoi giocare insieme a tuo figlio e scegliere sulla base dell’effetto che fa a te e a lui.
  • Offri delle alternative. Spegnere il computer per apparecchiare può non essere una buona idea. Spegnerlo per fare qualcosa di divertente insieme può essere più semplice. Fai dei giorni di “digiuno informatico” per entrambi: sarà una bella esperienza.
  • La tecnologia non è un diritto. Non farti ingannare dalle proteste: la tecnologia non è un diritto ma una opportunità da usare con consapevolezza
  • Esci dal pilota automatico e invita i tuoi figli a fare altrettanto. Si può essere in modalità “informatica” – ossia altrove – anche quando non abbiamo il cellulare in mano. Sviluppa sensibilità quando questo succede, sia a te che a tuoi figli. Questo è un buon modo per convincerti ad essere presente e invitarli ad essere presenti.


Le informazioni di questo articolo sono tratte da Mindful Parenting for ADHD and The Family ADHD Solution di Mark Bertin
 

© Nicoletta Cinotti 2016

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