Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato il test del Marshmallow. Oggi vi raccontiamo, invece, cosa è successo ai bambini che hanno partecipato a quel test.
Quattordici anni dopo
Quattordici anni dopo il test, lo stesso gruppo di bambini, che ormai stava concludendo le superiori, fu riesaminato.
I ricercatori paragonarono i bambini che a 4 anni avevano preso immediatamente il marshmallow con quelli che avevano aspettato per averne due più tardi e scoprirono che quelli che avevano aspettato potevano ancora concentrarsi sui loro obiettivi, inibire le distrazioni e gestire bene gli impulsi. Mentre quelli che non avevano saputo aspettare avevano ancora problemi nel posticipare la gratificazione nel raggiungimento dei loro obiettivi.
I risultati al test attitudinale
Negli Stati Uniti c’è un test attitudinale che è cruciale per l’ammissione al college: il test SAT. I ragazzi che avevano saputo aspettare sorpassavano di 210 punti su 1600, in media, quelli che non avevano saputo aspettare.
La buona notizia è che controllo cognitivo – che è quello che ha permesso di aspettare per ricevere due dolcetti, invece che mangiarne uno subito – si può imparare.
In una ricerca condotta a Dunedin (Nuova Zelanda) i bambini che hanno imparato a migliorare il loro controllo cognitivo hanno riportato, una volta adulti, risultati simili a quelli che erano già in grado di farlo a 4 anni.
Cos’è il controllo cognitivo?
Questa abilità è connessa alla capacità a resistere alle distrazioni, inibendo gli impulsi dannosi, posticipando la gratificazione in modo da rimanere concentrati sui propri obiettivi.
Quando aiutiamo un bambino a migliorare il controllo cognitivo lo stiamo aiutando a rafforzare un insieme di abilità vitali: la determinazione, la motivazione intrinseca, il rispetto delle norme morali, l’economia dell’attenzione. Tutte qualità che in genere vengono apprese attraverso il modello familiare. È possibile intervenire per migliorare le capacità di autoregolazione in modo educativo. Uno dei modi può essere attraverso favole, giochi o racconti educativi come gli episodi di Sesam Street, anche in italiano con il titolo Apriti Sesamo oppure un App “Tenacity” per sviluppare la determinazione.
Qual è il primo passo?
Il primo passo è l’attenzione e la capacità di rivolgere attenzione a se stessi, per sviluppare la capacità di autoregolazione. Per quanto la percezione di come ci sentiamo possa sembrare scontata non lo è affatto; non lo è per un adulto, figuriamoci per un bambino. Dare un nome accurato alle emozioni aiuta i bambini ad essere più chiari su quello che sta accadendo dentro di loro: un presupposto essenziale per prendere decisioni appropriate. Per esempio si è scoperto che bambine che sviluppavano disordini alimentari in adolescenza, confondevano la fame con la rabbia da piccole.
Una motivazione personale
Quando i bambini si sintonizzano su ciò che a loro importa di più, su ciò che li coinvolge, sperimentano una motivazione intrinseca che permette al bambino di mettere a fuoco che cosa vuole imparare e perché. Il rischio che la scuola comporta è che il bambino la percepisca come composta da obiettivi e motivazioni altrui e quindi incapace di farlo attingere alla propria riserva di motivazione e coinvolgimento.
Questa abilità di sintonizzarci sulla nostra motivazione intrinseca ha anche un risvolto etico: la possibilità di essere allineati con i propri valori diventa un timone interiore.
© Nicoletta Cinotti Mindful Education: la mindfulness nel processo educativo Foto di ©chalk.and.sun
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