Timon e Pumbaa nel Re Leone insegnano un motto al giovane Simba: “Akuna Matata”, che significa “non ci pensare, non ci sono problemi!”
Molto spesso ci imbattiamo nella falsa credenza che vede la mindfulness proprio come un modo per allontanare i pensieri negativi e indurre uno stato di benessere. Di certo sarebbe un’abilità molto golosa, per quanto utile solo in apparenza.
Allontanare o reprimere i pensieri?
Lo scopo della Mindfulness non è affatto quello di allontanare i pensieri o di reprimerli. Fare questo genera solo una maggior tensione e frustrazione: complica i problemi anziché produrre tranquillità.
Perché? Perché la nostra mente è una fabbrica di pensieri, è la sua natura. Durante i percorsi di Mindfulness i bambini arrivano presto a fare questa grande scoperta.
Quando portiamo attenzione al corpo o al respiro emergono inevitabilmente dei pensieri che ci distraggono, succede proprio a tutti! Nella meditazione trattiamo tutti i pensieri con cura e gentilezza. Quando emergono li osserviamo, ma non ci lasciamo trascinare da essi. Li trattiamo come se stessimo sdraiati a pancia in sù su un prato e i pensieri fossero le nuvole del nostro cielo: accogliamo il loro arrivo nel nostro campo di consapevolezza, li guardiamo per un po’ e poi li lasciamo andare. Come non possiamo spazzare via le nuove dal cielo, così non possiamo eliminare i pensieri; come non possiamo restare aggrappati ad una nuvola particolare, così non è utile farlo con un pensiero.
Meditando non cerchiamo di ripulire il cielo o di catturare le nuvole, ci limitiamo a fare spazio per osservare quello che c’è, servendoci del respiro e del corpo come ancora per l’attenzione, una base sicura a cui è sempre possibile ritornare.
Tornare al presente
Scavando più a fondo scopriamo che in “Akuna Matata” (che è un detto dell’Africa centro-orientale), si nasconde una grande saggezza. L’allegra canzoncina, che nel film è intonata da un facocero e una suricata, dice che, vivendo momento per momento, possiamo imparare a goderci quello che c’è.
Il giovane Simba è appena uscito da una situazione difficile, ne è ancora afflitto, e allo stesso tempo è preoccupato per il suo futuro incerto. Il simpatico “duo” lo riporta a vivere la vita per come si presenta. Lo aiuta a tornare a gustarsi ogni boccone, anche se è solo una larva, che Simba scoprirà essere “viscida, ma saporita!”. Lo aiuta a non rimanere aggrappato a ricordi dolorosi, né a preoccuparsi troppo per il suo futuro incerto. Lo aiuta a crescere e ad imparare cose nuove.
Timon e Pumbaa sembrano un po’ due Mindful Teacher. Assomiglieranno un po’ a me (Daniela) e Niccolò?
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La consapevolezza è il viaggio di tutta una vita su un cammino che alla fine non porta da nessuna parte: solo a scoprire chi sei. – Jon Kabat-Zinn
©Daniela Rosadini, 2018
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